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Il Museo Frida Kahlo mette a disposizione un tour virtuale che, sfruttando la piattaforma Recorridos Virtuales, offre la possibilità di visitare in tutta calma e gratuitamente l’abitazione di una delle icone dell’arte contemporanea.
Frida Kahlo tornava sempre a Coyoacan, nella casa in cui era nata il 6 luglio 1907, legata ai ricordi dell’infanzia, ai suoi genitori e a quel sentimento di ribellione che, fin dal principio, pervase la sua persona, fino a divenire simbolo della sua stessa identità.
La Casa Azul (la Casa Blu) ha un superficie di 800 metri quadri e si estende su un lotto di 1.200 metri, circondata da un rigoglioso giardino; prende il nome dalle sue pareti, dipinte di blu cobalto. È il luogo in cui è possibile ripercorrere la storia dell’artista, la sua produzione artistica e l’universo più intimo, legato agli oggetti personali e alle stanze in cui era solita passare le giornate. Cagionevole di salute, l’artista messicana contrasse una forma di poliomelite quando era ancora una bambina, all’età di sei anni; passò una vita intera tra atroci sofferenze, aggravate da un incidente in autobus avvenuto nel 1925, che la costrinse a portare busti rigidi e corsetti, e a essere sottoposta a numerosi interventi, seguiti da periodi di riposo e ripresa che era solita passare prevalentemente nella Casa Azul.
Painted blue within and without, it seems to harbor a little bit of sky. It is the typical tranquil village house where good food and deep sleep give one the energy needed to live without serious alarms and to die in peace | Carlos Pellicer, 1955
Anche dopo il matrimonio con Diego Rivera, celebrato nel 1929, Frida faceva sempre ritorno al suo nido. Sebbene i due artisti viaggiassero molto, la Casa Azul era forse l’unico luogo in cui si sentiva al sicuro, davvero libera di creare. Insieme al marito, dopo il divorzio e la ricongiunzione del 1940, si stabilirono definitivamente a Coyoacan. Frida morì proprio qui, nel 1954.
Divenuta casa-museo nel 1958, oggi la Casa Azul è uno dei musei più visitati di Città del Messico. Al suo interno tutto è rimasto come allora: nella stanza che l’artista era solita utilizzare di giorno, dopo l’incidente, ci sono ancora il letto e lo specchio, installato sul soffitto affinché si potesse specchiare e realizzare i suoi numerosi autoritratti; nel suo studio pennelli, colori e cavalletti sono immobili e sospesi nel tempo. I colori sgargianti della cucina, gli oggetti e gli utensili artigianali, sono espressione del fortissimo legame di Frida con la tradizione del suo paese natale. Sono rimasti lì anche i medicinali, i corsetti, i gioielli e gli abiti variopinti che amava indossare: in questo periodo di lockdown globale, starete pensando, è impensabile e pressoché impossibile fare un giro all’interno della Casa Azul.
Non è proprio così: in attesa di poter ritornare a viaggiare, il Museo Frida Kahlo mette a disposizione degli utenti un tour virtuale, entro il quale è possibile esplorare tutte le stanze che compongono la Casa Azul. Partendo dalla sua planimetria, è possibile muoversi all’interno e all’esterno, ammirando gli arredi e alcune tra le opere più significative dell’artista.
Come? È molto semplice: basta cliccare sull’immagine qui sotto per essere reindirizzati al sito ufficiale del museo e iniziare la passeggiata lungo la storia di Frida Kahlo.
Scopri di più visitando la sezione “Multimedia” del sito dedicato a Frida Kahlo. Il museo è visitabile anche su Google Arts & Culture.
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davvero bello!!!!mi è piaciuto tantissimo!!!!
evver,mi ha stupito moltissimo essendo una grande fan di Frida.
Bellissimo!!!!
Way cool! Some extremely valid points! I appreciate you writing this article and the
rest of the site is also very good.
Tour molto interessante, peccato sia stato possibile visitare solo la camera da letto e lo studio dell’abitazione. È comunque un’esperienza affascinante