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Rodolfo Siviero #5 | L’inizio dei recuperi e il rientro delle prime opere in Italia


Con la fine della guerra Siviero e i suoi uomini iniziano un recupero massivo di tutte le opere trafugate dai nazisti.

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Sul finire dei conflitti, il generale Wolff firmò la resa incondizionata con gli alleati e Siviero insieme ai suoi uomini iniziò a ripercorrere tutti i depositi dei tedeschi per riportare a casa le opere. Il 22 maggio 1945 le opere d’arte passarono nelle mani degli Alleati e il generale Hume accettò di farle tornare subito a Firenze tramite un corteo di autocarri della V° armata.

La Germania divenne il quartier generale dei recuperi, coordinato dagli Alleati e rappresentato dai Paesi del Trattato. Furono creati diversi Collecting Points, i cui principali erano quelli di Monaco di Baviera e Offenbach: a Monaco convergevano tutti i beni artistici trafugati in Europa mentre quello di Offenbach – localizzato in una vecchia fabbrica di birra – era il punto di arrivo per il materiale bibliografico e storico.

Furono creati anche altri collecting points: il governo militare francese controllava Baden Baden mentre quello inglese controllava l’area di Bad Salzuflen. La prima formazione italiana, invece, si trovava a Höchst. In questi ambienti trovarono asilo più di 7500 opere d’arte rubate o acquistate illegalmente, pronte per essere restituite ai legittimi proprietari.

Nell’aprile del 1945 il governo italiano istituì anche il Servizio Recupero Opere d’Arte, col compito di rintracciare le opere trafugate, investigare le responsabilità degli antiquari italiani nel traffico illecito e identificare le opere situate nei depositi altoatesini per riportarle in Italia. Nel 1945 il governo italiano De Gasperi su proposta del Ministro degli esteri Pietro Nenni nominò Siviero Ministro Plenipotenziario e Capo della missione per le restituzioni delle opere trafugate dai tedeschi a partire dal 1937. Tra il 1947 e il 1951 la missione diplomatica di Siviero come delegazione di recupero in Germania perseverò a oltranza nel suo compito e portò a casa molti successi.


siviero opere

Pieter Paul Rubens, Ritratto di Giovanni Carlo Doria a cavallo, 1606

 

Grazie all’importanza che personaggi come Siviero diedero a quest’azione si iniziò a dare sempre più peso alle compravendite illegali dei tedeschi. Il 19 novembre 1945 la commissione alleata a Roma aveva riconosciuto l’illegalità delle esportazioni di Hitler e Göring, l’anno successivo la stessa commissione aveva trasmesso al governo militare degli Stati Uniti in Germania un dettagliato rapporto italiano sulla questione.

Basandosi sui dati raccolti dalla commissione alleata e su quelli forniti da Siviero, dal 1947 il governo militare degli Stati Uniti prese in esame le richieste italiane: il governo militare riconobbe la possibilità che un gruppo di 39 opere fosse restituito dall’Italia, per un secondo gruppo di 50 opere furono richieste ulteriori notizie, ma furono confermate il 16 aprile 1948. In questi anni molti convogli arrivarono in Italia riportando a casa opere come il Discobolo di Mirone.

 Una prima richiesta era stata fatta nel 1938 ma le autorità tedesche avevano inviato una lettera al presidente americano Truman per evitare la restituzione della statua. Venne fatto un secondo tentativo nel 1948 direttamente da Siviero, il quale presentò una nota verbale al governo militare degli Stati Uniti accennando al problema. Il governatore Clay ricevette la nota di Siviero e chiese una relazione dettagliata sulla questione, che venne presentata il 29 luglio 1948 con esito favorevole. Alla fine, il 16 novembre il Discobolo poté ritornare in Italia insieme alle altre opere acquistate nel 1937, tra cui il Ritratto di gentiluomo di Memling, la Leda di Leonardo, il Principe Doria a cavallo di Rubens e alcuni dipinti di Veronese, Tintoretto e Canaletto.

Per festeggiare il Ministero organizzò alcune mostre, occasioni preziose per dar conto dell’importanza del lavoro svolto dal Siviero e per convincere la cittadinanza e la stampa della legittimità dell’impresa, dal momento che il suo Ufficio aveva sempre vissuto di una posizione precaria. Infatti, i metodi anticonformisti di Rodolfo utilizzati durante la guerra furono accolti positivamente. In particolare, Carlo Ludovico Ragghianti, Sottosegretario alle Belle Arti, propose se stesso al posto di Siviero, cercando di denigrarlo in ogni modo. Siviero mantenne sempre un profilo basso nei confronti di queste accuse, pubblicando solo nel 1961 un curriculum a testimonianza delle sue azioni per lo stato italiano.


opere d'arte trafugate

Hans Memling, Ritratto di giovane uomo, 1480 circa

 

La situazione però non fu sempre favorevole, in alcuni casi gli studiosi tedeschi e alcuni pretendenti cercarono di rivendicare le proprietà su alcune opere e la direzione generale delle arti non sempre poteva controbattere le assurdità di alcune richieste, rallentando di molto l’intero processo. Nonostante la situazione il cancelliere Konrad Adenauer -nuovo ambasciatore della Repubblica federale – e il suo gabinetto si mostrarono subito disponibili, anche per rimarcare la loro volontà di allontanarsi dal loro passato nazista. Molte opere si trovavano ancora a Monaco e il Servizio di Siviero doveva far accettare le richieste ai nuovi interlocutori. L’accordo tra le due parti scaturì dopo più di un anno: il 1 dicembre 1950 giunse a Roma il nuovo ambasciatore tedesco Clemens von Brentano per esaminare l’archivio di atti e documenti relativi alle restituzioni in Italia.

La trattativa procedette per tutto il biennio 1951-1952 dimostrando la volontà da entrambe le parti di costituire una commissione congiunta tra la missione per le restituzioni e il governo di Bonn:

Sulla base delle conversazioni intercorse l’8-21 e 23 aprile 1952 in Roma tra il signor Heinz Heggereiner, consigliere dell’ambasciata in Germania a Roma, e il signor Rodolfo Siviero, capo della Missione per le restituzioni (protocollo già allegato agli atti) si sono riuniti oggi 8 novembre 1952 nell’ufficio del capo della Missione per le Restituzioni a Roma i signori Franz Wolff Metternich, Heinz Heggereiner, primo consigliere dell’ambasciata in Germania, Dietr Sattler, consigliere culturale dell’ambasciata di Germania, Rodolfo Siviero, capo della Missione per le Restituzioni e Gennaro De Novellis, vice direttore generale per le Relazioni Culturali con l’Estero, i quali hanno esaminato tutto il problema delle restituzioni effettuate e da effettuarsi all’Italia”.


Leggi le altre puntate della serie dedicata a Rodolfo Siviero e ai furti delle opere d’arte qui

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