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Fabrizio Plessi | Una cascata d’oro dalle finestre del Museo Correr


Fabrizio Plessi torna a Venezia con L’età dell’oro, un’installazione digitale che celebra la potenza della città.


Dal 1 settembre al 15 novembre le finestre del Museo Correr in piazza San Marco ospitano degli schermi digitali con un’immagine precisa: un’incessante cascata d’oro. Un’opera luminosa che richiama i fasti e la magnificenza di un’epoca passata, contrassegnata dalla presenza della Serenissima e dalle ricchezze dei mosaici bizantini che si possono ammirare all’interno della celebre Basilica. Nelle cascate inoltre si “scioglie” la parola PAX TIBI, l’incipit del vangelo che il Leone, simbolo della città lagunare, tiene tra le zampe.

Questa opera grandiosa è una celebrazione della città, ma così come Venezia è speciale e unica, altrettanto lo sono gli schermi LED che compongono l’intera installazione: ciascun elemento infatti si adatta alla struttura antica della piazza e al telaio di ogni singola finestra, ricalibrando ogni LED in base alle dimensioni della cornice che lo ospita.

 

 

All’interno de L’età dell’oro il passato, rappresentato dalla storia che Venezia racchiude in ogni suo edificio, calle e patera (bassorilievo ornamentale circolare tipico dell’architettura lagunare), e il presente, qui identificato con l’uso della tecnologia dell’artista, sembrano venirsi incontro in un punto ideale. Questo è rappresentato dall’opera digitale che trova posto tra le finestre del Museo Correr: un barlume di luce dopo il periodo buio che stiamo passando.

Oltre a questo la scelta dell’oro vuole essere anche un omaggio a una città speciale per l’artista, che l’ha accolto appena quattordicenne: «Ritorno a Venezia con una mia installazione a distanza di vent’anni, è un sogno che si realizza» – ha spiegato Plessi, uno dei pionieri della videoarte in Italia e il primo ad aver utilizzato il monitor televisivo come un vero e proprio materiale, dentro cui a scorrere è un flusso inarrestabile di acqua e fuoco, digitale – «Sono arrivato qui all’età di 14 anni dall’Emilia, questa città è diventata la grammatica del mio lavoro. Fluida, elastica e mobile ha inciso sul mio essere, Venezia non è una città ma uno stato d’animo fondamentale per la mia vita. Nelle cascate d’oro rivedo i grandi mosaici di Venezia che si liquefanno, sono un dialogo tra futuro e passato: la tecnologia dell’installazione davanti alla sacralità della Basilica di San Marco».

Diventa anche un segnale importante della ripresa dopo l’acqua alta di novembre scorso (che ha messo in ginocchio Pellestrina e quasi tutta la città lagunare) e la sua forza di rialzarsi dimostrano una resilienza che poche città possono vantare: «Quest’opera rende omaggio alla liquidità di questa città, al mosaico che si scioglie, ai mosaici veneziani della basilica, è un omaggio alla fluidità di Venezia».

 

 

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PLESSI L’età dell’oro The Golden Age Dal 1 settembre l’opera del maestro contemporaneo Fabrizio Plessi sarà celebrata con una spettacolare installazione in piazza San Marco. Dalle finestre del Museo Correr sgorgheranno nel buio cascate d’oro digitale nel grande omaggio dell’artista a Venezia, la sua città d’elezione. From 1 September the work of contemporary master Fabrizio Plessi will be celebrated in a spectacular installation in Piazza San Marco. Digital gold waterfalls will flow from the windows of the Museo Correr in the great tribute of Fabrizio Plessi to Venice, his chosen city. www.visitmuve.it > Eventi in corso / Current events #Prossimamente #Comingsoon #FabrizioPlessi #Plessi #goldenage #etadelloro #installazione #installationart #artecontemporanea #contemporaryart #PiazzaSanMarco #Venezia #Venice #MuseoCorrer @museocapesaro @fabrizio.plessi

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Insieme a Fabrizio Plessi ci sono la maison di moda Dior, sponsor dell’artista, e un grande musicista, Michael Nyman, curatore delle musiche che accompagnano le cascate dorate. La scelta è stata dettata dalla condivisione di una visione della vita e dell’arte che desidera veicolare un messaggio di speranza nei confronti di quello che stiamo vivendo, e allo stesso tempo creare un dialogo con l’arte antica e rinascimentale, spiegato con la scelta di luoghi site-specific per le installazioni.

Questa installazione fa parte di una ricerca più grande che indaga gli elementi primigeni della natura e i contrasti da cui spesso sono animati. Plessi infatti è uno dei pionieri della video arte in Italia e attraverso la sua ricerca conduce sempre più in là l’asticella del concetto di fare: come un alchimista lui lavora la materia a suo piacimento e decide quale messaggio lasciare: «Io continuo a sognare, perché il sogno è l’unica cosa importante e quando sogno l’arte… l’arte, veramente, è l’unica cosa al mondo che ancora ci potrà salvare la vita».

20 anni fa Venezia, in occasione della Biennale del 2001, infatti l’aveva già visto all’opera con un’installazione che ha visto acqua e fuoco dialogare sulla facciata esterna dell’ala napoleonica del Museo Correr, proprio attraverso le stesse finestre che oggi ospitano le cascate dorate. Attraverso un gioco di alternanze tra fuoco e acqua, rappresentate attraverso gli immancabili schermi LED che testimoniano la presenza tecnologica nell’arte di Plessi, l’artista ci racconta una storia di equilibrio insita in tutta Venezia: l’acqua scorre sottoterra e incessante attraverso i tronchi che tengono su la città, è un elemento alchemico attraente ma intoccabile. Altrettanto lo è il fuoco, elemento alchemico indomito e incontrollabile, ma che può essere gestito attraverso un equilibrio perfetto.

Questa installazione inoltre è abbinata a una retrospettiva che sarà allestita a Ca’ Pesaro, la cui data è da destinarsi causa covid: «Sarà una sorta di manipolazione artistica di tutti i materiali che ho utilizzato nel corso della mia carriera e avrà una serie di mie installazioni modificate con l’oro. La mia acqua diventerà oro, così come anche il fuoco e la lava».


Per maggiori informazioni visita il sito del Museo Correr.

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