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“Un ragionamento che FILA”

 

Dopo mesi di chiusura forzata i musei in zona gialla hanno riaperto le porte al pubblico su prenotazione. Le polemiche però non sono poche: è infatti emerso, ad esempio, che alcune istituzioni oltre al costo del biglietto fanno pagare un surplus per la prenotazione (è il caso di Firenze, sollevato da una segnalazione arrivata a Mi Riconosci? Sono un professionista dei Beni Culturali) e altre invece rimangono vuote perché il sistema prevede la prenotazione con un giorno d’anticipo, andando ad escludere le persone che, di passaggio, vorrebbero fare visita al museo nel fine settimana.

In un articolo pubblicato su Repubblica il 6 maggio 2021, il Presidente dell’Istituzione Bologna Musei Roberto Grandi – riferendosi al primo weekend di maggio – ha affermato: «Si è verificata una situazione da teatro dell’assurdo. I musei erano vuoti ma non abbiamo potuto far entrare le persone solo perché non avevano prenotato in anticipo. Ci siamo trovati molto in imbarazzo».

La normativa che regola gli accessi andrebbe, secondo Roberto Grandi, modificata con la possibilità per i visitatori di prenotarsi anche sul momento, usufruendo degli slot previsti per gli ingressi contingentati rimasti liberi. In un momento in cui gli accessi ai luoghi della cultura sono pressoché riservati alla cittadinanza e non sono contemplate folle di turisti, non possiamo che essere d’accordo.

L’intervento del Prof. Roberto Grandi su Repubblica


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